Comprare casa in tempi di coronavirus
Pubblicato lunedì, 13 Aprile 2020I PREZZI SCENDONO
Comprare casa è sicuramente uno dei più forti segnali di fiducia nel futuro e in tempi di coronavirus risulta difficile anche solo pensare a come farlo.
Dal punto di vista pratico, ad oggi risulta difficile se non impossibile fare un appuntamento nel rispetto dei decreti governativi anti-covid-19 e, sicuramente non ci sarà nessuno che possa e voglia comprare casa online.
Gli studi notarili salvo ulteriori proroghe dovrebbero riaprire il prossimo 14 aprile 2020.
Negli Stati Uniti abbiamo visto immagini di agenti immobiliari che dotati di guanti e mascherine svolgevano gli appuntamenti di vendita all’interno di un appartamento.
Mercato immobiliare in Italia
In Italia la situazione è più delicata poiché, oltre alla crisi finanziaria mondiale del 2008 seguita al fallimento di Lehman and Brothers, il mercato immobiliare ha accusato la crisi domestica del 2011 così detta dello spread, che ha segnato un ulteriore duro colpo del mercato immobiliare.
Nel 2019 nonostante la crescita del numero di compravendite immobiliari i prezzi hanno subito un calo fra l’1% e il 3% più o meno in tutta Italia ad eccezione di Milano che ha registrato un + 3%. Complessivamente hanno tenuto i prezzi degli immobili di pregio nelle zone centrali e prestigiose delle città, mentre le periferie soprattutto quelle dimenticate, hanno accusato il calo più consistente.
Effetti della pandemia covid-19 sul mercato immobiliare
Lasciandoci alle spalle la situazione del mercato immobiliare pre-coronavirus cerchiamo di delineare uno scenario verosimile.
L’epidemia di coronavirus oltre all’emergenza sanitaria determinerà un’emergenza sociale, lavorativa ed economica più o meno incisiva a seconda delle scelte di sostegno e politica economica, messe in atto dal Governo.
Quindi è verosimile pensare che anche in seguito al riavvio delle attività economiche in Italia, potranno esserci meno potenziali acquirenti di case e ancora meno di locali commerciali già tartassati dal fisco.
Inoltre non possiamo scartare l’ipotesi di un’ipotetica tassa sulla prima casa per riparare i danni da coronavirus.
Potremmo invece delineare uno scenario migliore se il governo decidesse di non tassare la prima casa e di convogliare fondi e agevolazioni per il suo acquisto.
In ogni caso c’è un aspetto da tenere in considerazione, ossia quello che l’acquisto della prima casa è sempre un buon investimento perché a prescindere dal valore nominale della stessa permette alle famiglie di avere un tetto di proprietà senza pagare un affitto a fondo perduto.